Panda, infatti, fin dai primi giorni di vita, è stata allenata a riconoscere il particolare odore, impercettibile al fiuto umano, che emettono le ghiandole surrenali quando sta per arrivare una crisi ipo o iperglicemica (può accadere anche a chi non soffre di diabete, per esempio dopo un particolare sforzo fisico se non si sono reintegrati i sali minerali). E sa avvisare del pericolo, ben prima e meglio di qualsiasi apparecchio biorobotico. Un vero e proprio salvavita, soprattutto la notte, quando le crisi ipoglicemiche possono sorprendere la persona diabetica nel sonno, facendola precipitare nel coma senza che se ne accorga.Cani come Panda vengono già utilizzati e lavorano in Usa, Inghilterra, Germania. Ma in Italia questa applicazione non è ancora diffusa. E ci sono ancora ostacoli burocratici da superare. Intanto la scuola, che, ancora - ma oggi è l'ultimo giorno e la speranza di Alice e dei suoi genitori è che con l'inizio del nuovo anno scolastico, a settembre, le formalità possano essere superate - non ha autorizzato l'accesso in classe di Panda, perché per regolamento gli animali non possono entrare nei luoghi pubblici, a meno che non si tratti di cani guida per non vedenti. E una burocrazia cieca non riconosce ancora lo stesso diritto ai cani per allerta diabetici. Poi per l'affidamento mancano i fondi a copertura del costo di Panda. Senza i genitori di Alice che hanno provveduto a garantire i campioni biologici della bambina, il progetto sarebbe ancora in alto mare. Ma né Alice, né Panda hanno intenzione di arrendersi. E sono pronti ad iniziare la loro vita insieme. L'una fedele compagna dell'altra, inseparabili amiche. L'appello quindi è al sindaco di Ponsacco, al dirigente scolastico e all'assessore alla pubblica istruzione, perché si occupino del caso e per settembre siano pronti ad accettare anche Panda come compagna di banco e di vita per la piccola Alice. Per leggere tutto
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